(Iron Bonehead Productions) Mini album di debutto per i neozelandesi Prisoner Of War, i quali descrivono la loro musica come “Fast beats and pummeling riffs from the arsehole of the World”. Da qualche anno a questa parte, il continente australiano sforna bands estreme davvero valide, tra le quali possiamo inserire anche i P.O.W., che propongono un thrash metal grezzo e brutale che in certi frangenti mi ricorda i Demolition Hammer, che sconfina spesso con il death metal dei primissimi Morbid Angel, mentre le tematiche delle canzoni parlano di guerra, argomento del quale i nostri sono appassionati. La produzione è scarna, tipica delle releases di inizio anni ’90, ma ben definita allo stesso tempo, con ogni strumento perfettamente distinguibile. “Slow And Painful Death By Gas” parte subito aggressiva, con un riffing incalzante sorretto da un drumming veloce e preciso, che precede un deciso rallentamento centrale, con un assolo breve e minimale, per poi riprendere con il riff di apertura. ”Evil Sky” richiama i Morbid Angel di “Altars Of Madness”, con riffs caotici ed assoli lancinanti e vocals brutali e taglienti. Un arpeggio oscuro tipicamente slayeriano apre “Purgatorial Shadow”, dal riffing contorto e variegato, con cambi di tempo indovinati. “Twisted Mass Of Burnt Decay” è un assalto all’arma bianca, veloce e brutale; un vero pugno in faccia. La title track è il pezzo più lungo, e riassume un po’ tutte le caratteristiche di questo lavoro, tra accelerazioni devastanti e improvvisi rallentamenti, vocals indiavolate e assoli slayeriani. Cinque canzoni convincenti, veloci e pesanti, con quell’attitudine grezza e brutale che dalle nostre parti si è un po’ perduta.
(Matteo Piotto) Voto: 7/10