(Napalm Records) Esordio discografico per gli Statunitensi Product Of Hate, quintetto che ha già diviso il palco con realtà affermate come Job For A Cowboy e Lamb Of God. La loro proposta musicale si inserisce a pieno titolo in quella che è stata battezzata come “NWOAHM”, ossia la scena Statunitense che vede i citati Lamb Of God come una delle realtà più rappresentative del genere. I brani che costituiscono questo “Product Of Hate” sono dotati di un certo tiro, con un buon bilanciamento tra fucilate thrash metal e parti più groovy, figlie dello stile creato dai Pantera una ventina di anni or sono. Le vocals sono di impostazione metalcore, ossia l’alternanza tra vocals aggressive vicine al growling (predominanti) ed aperture melodiche, con voce pulita e melensa. La caratteristica principale di quest’album è l’impatto. Il wall of sound creato è notevole, grazie anche all’ottima produzione ad opera del leggendario chitarrista James Murphy. Questa caratteristica è allo stesso tempo, il pregio e il difetto principale di questo lavoro. Se da un lato, infatti, ci troviamo davanti a composizioni davvero potenti e ben eseguite, dall’altro troviamo una certa staticità a livello di songwriting, con molti pezzi simili l’uno con l’altro, dovuti soprattutto alle linee vocali che appiattiscono il tutto, soprattutto nelle parti in cui le parti strumentali meriterebbero maggior spazio. Non che sia un brutto album, anzi: formalmente è un album fin troppo ben suonato, sia a livello tecnico che a quello dell’impatto sonoro. Ma spesso si fa viva la sensazione di “già sentito” tra un brano e l’altro rischiando talvolta di annoiare l’ascoltatore. Le capacità ci sono, e i margini di miglioramento sono ampi.
(Matteo Piotto) Voto: 6/10