(Season of Mist Underground Activists) Paul Ledney, ovvero Mayhemic Slaughter of the Heavens, dalle ceneri dell’allora line up degli Incantation, creò questo mostro ormai trenta tre anni or sono, una bestia che infestò l’etere con vari demo e split fino al debutto nel corso della seconda era della band, nel 2007, dopo quella che fu una rinascita a seguito dell’oblio. “Crux Simplex” continua questo cammino verso gli inferi del black metal americano, celebrando il sesto sigillo, la sesta cerimonia blasfema, la sesta proclamazione del male più assoluto, grezzo, nauseabondo, decadente e deliziosamente sulfureo. Black essenziale, meravigliosamente primordiale, sporco, rumoroso e lontanissimo da qualsivoglia addolcimento perbenista che ormai il black nordico sembra portare avanti. No, i Profanatica non addolciscono alcuna pillola, anzi, il sapore è sempre più disgustoso… quando non mortalmente velenoso. Dieci brani, dieci assalti frontali, scanditi da riff scatenati, sudici ed ancestrali che appartengono alle ere precedenti a quelle che videro la progressiva scissione stilistica tra death e black; e quando si rallenta, diavolo, qui si scende fino in fondo, fino a accarezzare la peluria ispida delle bestie che vagano nervose nelle profondità cavernose del regno del Maligno. Dopotutto la stessa esistenza di questa band è un costante affronto alla chiesa, una volgare, esplicita e tuonante offesa nei confronti del divino e, titoli quali “Meeting of a Whore”, “Wipe the Fucking Face of Jesus” o “Cunts of Jerusalem”, scandiscono con perversione dieci delle dodici stazioni di una Via Crucis dissacrante, confermando che i Profanatica esistono solamente per ribadire il fatto di essere completamente offensivi, estremamente peccaminosi e superbamente sacrileghi!
(Luca Zakk) Voto: 8/10