(Moribund) Da molti anni questo album è introvabile, non più in stampa. Si tratta del debutto dei Profezia, pubblicato nel 2008. Band estrema, feroce. All’epoca erano in due e la band era interamente Italiana. Ora, dopo il terzo album (ed uno split) le cose sono cambiate molto: membri italiani e scandinavi e certamente non più un duo. Ma “Black Misanthropic Elite – Moon Anthem” resta simbolico. Unico. Vocals strazianti ed isteriche di Kvasir (ora non più impegnato al microfono, anche se resta probabilmente il compositore primario). Chitarre laceranti, confuse, inospitali. Un disco freddo. Estremo. In linea con le radici profonde del black e molto lontano dalla produzione più recente della band (l’ultimo album del 2013 è cantato in italiano e si intitola “Oracolo Suicida”, recensione qui). “Black Misanthropic Elite – Moon Anthem” è disumano. Si eleva in equilibrio tra DSBM e black più ancestrale. Un capolavoro unico che l’etichetta, finalmente, è riuscita a ripubblicare. Perché questo album è un concentrato di male immenso. E non può mancare per nessuna ragione.
(Luca Zakk) Voto: s.v.