(Emanations/Les Acteurs Del’ombre) Di sicuro il black metal francese non è conosciuto per la sua morbidezza, ma per le velocità medie folli che usano i gruppi di questo ormai consolidato fronte musicale. I francesi che qui andiamo a recensire invece vogliono andare controcorrente e se ne escono con un album ben strutturato e con tantissima personalità. L’intro sparata a mille riesce a fuorviare giusto quel che basta per le successive tracce, molto più misurate e lente. Il duo propone un black d’atmosfera un po’ atipico nelle tematiche e nei suoni. Il cantato risulta cupo e profondo, mentre la parte ritmica resta sempre su toni cadenzati. L’aggiunta di strumenti inusuali per il genere quali il pianoforte, il violino e la voce pulita femminile con testi in spagnolo concorrono a formare un platter dal mood inaspettatamente accattivante. Pur restando nell’ambito di una musica scarna tipica del black old style, questo combo merita una medaglia per il piglio con cui ha voluto rinnovare un genere difficile da portare fuori dagli schemi in cui risulta da decenni incastonato. Rivoluzionari.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7,5/10