(Autoproduzione) Più che un gruppo, una one man band questi Prometeus: tutto il suonabile risulta composto ed eseguito da un’unica persona, lecito quindi attendersi una visione piuttosto chiara e unidirezionale del modo di intendere il death metal, ossia il genere musicale qui proposto. Per la verità si potrebbe parlare anche di black metal, una volta sentite le atmosfere nere e pesanti che avvolgono lo spettatore sin dalla prima traccia. In effetti con questo gruppo si sconfina spesso tra un genere e l’altro, tanto che si potrebbe parlare in questo caso di un black tecnico o di un death ruvido, ma indipendentemente da dove la si guardi, la musica dei Prometeus risente a mio avviso di una mancanza di personalità. Perché se da un lato abbiamo della musica prodotta ed eseguita ad un livello tutto sommato standard, ma non impreziosito da nient’altro se non la dimostrazione che è tutto sommato facile nel 2020 registrare un album, meno facile è stupire.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 6,5/10