(Moribund) Seconda uscita discografica, dopo l’Ep “Darkness Is Rising” del 2013 per Provocator, one man band Slovena creata da Hellscream, fondatore del progetto Bleeding Fist. Il genere proposto è un death/black metal primordiale con tematiche profondamente anticristiane, come si evince da titoli come “Unholy Rape Of The Holy Whore” o “Black Star Of Lucifer”, oltre alla title track. Musicalmente, Hellscream pesca a piene mani dalla tradizione, preferendo un feeling oscuro alla velocità fine a se stessa (che non manca di certo), ricreando quelle atmosfere malsane che riportano alla mente bands leggendarie come Sarcofago e Beherit. Le vocals sono grezze, dei rantolii selvaggi vicini allo stile di Attila Csihar, alternati a uno screaming potente e corposo. Un brano come “7 Storms Of Eternal Damnation” sembra nato per annichilire l’ignaro ascoltatore, puro black metal come si suonava nei primissimi anni ’90, mentre “Conqueror Of Blasphemous Revenge” poggia su un riff di matrice thrash tiratissimo, con batteria martellante e assoli minimali sullo stile dei Sepultura di “Morbid Visions”. “Profanation Of The Cross” parte lenta e doomy, poi è ancora il thrash/black a prendere i sopravvento. La title track è veloce ma un tantino lineare e ripetitiva, anche se salvata da un pregevole assolo, forse il migliore dell’intero album. Un lavoro che ci riporta indietro nel tempo. Il black metal si è evoluto molto, forse anche troppo, spesso snaturando quel feeling di oscura malvagità che è l’essenza stessa di questo genere. Quindi, se da un lato questo “Antikristus” può suonare anacronistico o superato, dall’altro chi, come me ama questo tipo di sonorità non potrà non gioire ascoltando questa lezione di odio anti cristiano.
(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10