(Selfmadegod) Secondo lavoro per il progetto norvegese che presenta qualcosa di altamente d’avanguardia, ma al contempo già sentito. Pensate a Naked City, Antigama, Mr.Bungle, OLD e contemporaneamente al grindcore, jazzcore, mathcore. Ecco, forse è già vostra l’intuizione di cosa possa essere questo stile musicale concepito con schizofrenia e una logica totalmente incomprensibile. Un collage sonoro che alterna fasi calme, ma non per questo affatto nervose, ad accelerazioni stratosferiche. Il tutto con elettronica, strumenti canonicamente rock e metal, il sassofono e altre diavolerie. Dopo un album del 2011, due altri pubblicati nel giro di pochi mesi (tutti ascoltabili QUI). “Planetarisk Sudoku” è il secondo e si presenta come una furia, come una bizzarra esternazione di un genio balordo. Album da ascoltare almeno una volta e che mette a dura prova l’attenzione dell’ascoltatore. I quasi quindici minuti di “PsUDoPX.046245” rappresentano un po’ l’intero album, oltre a essere una galleria delle capacità di Psudoku.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10