(Massacre Records) Dodicesimo album per i Psychopunch e marcato a fuoco dal rock and roll e da sporadici impulsi punk. Canzoni brevi, energia alle stelle, entusiasmo e clima festaiolo. “Greetings From Suckerville” richiama nel titolo la canzone “Goodbye Suckerville”, presente nel debut album della band “We Are Just As Welcome As Holy Water In Satan’s Drink”. Era il 1999 e i Psychopunch sono andati avanti, lanciatiu come un treno in corsa. Una marcia inarrestabile come si percepisce da queste tredici missive che si assorbono, si vivono. Tredici canzoni che gasano l’ascoltatore. Un modo di suonare diretto, senza fronzoli, mischiando il r’n’r, lo street, i Motörhead e qualcosa del punk di matrice irlandese. Adorabile “Raise Tour Glass” che per una sua buona parte ricorda lo stesso piglio della canzone “TVII” dei Ministry, per quanto poi la canzone prenda una decisa direttiva punk nel suo decorso. Tuttavia ascolto dopo ascolto, l’album entra nella testa. Non lo si dimentica, per la sua onesta, genuina e spensierata attitudine rock and roll.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10