(Autoproduzione) Immaginate un’opera surrealista, magari di Dalì o Ernst e ammiratela nei particolari dando sfogo alla vostra immaginazione, fate affaticare gli occhi per capirne l’essenza. Successivamente mettete il tutto in musica liberando la mente e i sensi, lasciate che i suoni vi rapiscano e che vi portino in una dimensione onirica, surreale, metafisica. Questi sono gli Psygnosis. Due pezzi a dir poco anomali a tal punto da inserire in un contesto post-core un violoncello che da solennità ad un suono a tratti aggressivo e decisamente death metal. Solennità che accompagna l’ascoltatore in un ambiente dove la realtà non esiste e la dimensione è distopica, rarefatta, artificiale. Artificiale perché stiamo ascoltando un qualcosa decisamente distaccato dalla normalità, dal metal ma a parer mio da tutta la scena musicale. Devo dire che prima di scrivere queste righe ho dovuto ascoltare più volte “Aaliens”, non tanto per una mancanza di idee ma quanto per la difficoltà e lo stupore nel recensire un lavoro del genere, che mi ha decisamente spiazzato. Due pezzi in un EP possono sembrare pochi e recensire il tutto può sembrare semplice, veloce insomma… Provate ad ascoltare “Man Ov Steel” e ciò che ho scritto vi sembrerà più chiaro, più reale, sempre se di realtà vogliamo parlare. Lo strumentale che si alterna a suoni elettronici e ambientali derivanti dalla natura si amalgama con un doppio pedale persistente, con una chitarra decisamente industrial e con breakdown post-core che possono ricordare i Rosetta o gli Isis, senza però lasciare troppi “tempi morti” perché gli Psygnosis sono un fiume in piena che travolgono letteralmente qualunque cosa. La travolgono certo, ma non la distruggono perché la portano in un’altra dimensione, la portano nel sogno, la portano nell’angosciante mondo della psiche; quella stessa psiche che tanto i surrealisti avevano studiato e analizzato per cercare di conoscere meglio l’essere umano e la sua natura. “Il sogno è quella produzione psichica che ha luogo durante il sonno ed è caratterizzata da immagini, percezioni, emozioni che si svolgono in maniera irreale o illogica. O, per meglio dire, possono essere svincolate dalla normale catena logica degli eventi reali, mostrando situazioni che, in genere, nella realtà sono impossibili a verificarsi.” Salvador Dalì parlava del sogno come un qualcosa di irreale, che si produce solamente all’interno della mente umana, invece gli Psygnosis sono reali, talmente reali che riescono a materializzare il surreale e vi rapiranno, per portarvi nel loro mondo. Psygnosis: surreale bellezza.
(Matteo Molotov Ross) Voto: 10/10