(Season Of Mist) Un nuovo album per questo progetto francese che si destreggia tra elementi di natura post metal, prog, avant-garde, shoegaze, atmospheric. “Mercury” in oltre 56’ e attraverso cinque composizioni, srotola un discorso musicale intenso, leggero nelle sue atmosfere quanto però dense di emozioni, stati d’animo. L’album è di per sé un’enorme dimensione nella quale si alternano stati d’animo, stagioni della mente e spesso di una grazia improvvisa o di una spiritualità inattesa, come in “Sunshine” che suona come l’elevazione dello spirito umano alla grazia celeste. Un tema semplice con archi, sintetizzatori, un esile arpeggio di chitarra e un crescendo che rasenta la beatitudine. I Psygnosis si dedicano alla sola musica, alcun cantato a supporto delle trame che hanno pensato, suonato e registrato. Il prodotto finale, “Mercury”, è il volteggiare di un corpo fatto di pulsioni ed emozioni che rotea libero nell’universo. Si apprezzano le distorsioni che risultano abbastanza graffianti e tengono le sei corde in primo piano, bensì nelle trame melodiche emergano poi alla lunga altri strumenti, come il violoncello di Raphaël Verguin e così tutto converge in questo flusso rendendolo dominante e unico. Melodie dure a volte, rese meste o maestose proprio dal violoncello, mentre la batteria marcia tra rullate nette e roboanti marce oppure blast beat improvvisi, come in ”Coloris Banis”. Tra dettagli e arrangiamenti raffinati, tra l’alternanza di stili che si susseguono e si fondono, i Psygnosis mettono in piedi una materia sonora dalle mille narrazioni, carica di forza emotiva, evasione, materia sognante.
(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10