(Gates of Hell Records) Dopo l’intrigante 7’’ di un annetto fa, i bavaresi Pulver tornano con un full-length: le buone impressioni sono tutte confermate per questa colata di vintage metal dotata di un tocco arcano. Se “Phantom Hawk” è un arcigno us metal dal taglio classico, magari appena spruzzato di epic nella parte finale della canzone, quando partono gli assoli, “Blacksmiths Lament” ci inserisce elementi doom con evidenti richiami sabbathiani; progressioni senza tempo in “Qarinah”, è poi particolarmente incisiva “Warrior Caste”, sacrale e ben interpretata da Dave Fröhlich, sempre sgraziato ma assai evocativo. In conclusione, i sei minuti di “Curse of the Pharaoh” disegnano una atmosfera epica e distante, che richiama vagamente il Dio di “Egypt” come certe cose degli Omen meno veloci. A suonare ‘retro’ non ci vuole moltissimo, a creare le giuste atmosfere invece sì; i Pulver sollevano con la loro musica questa nebbia malsana che farà certamente storcere il naso a molti (anche fra gli stessi defenders), ma che merita attenzione per la sua fumosa, torbida riuscita.
(René Urkus) Voto: 7,5/10