(Pavement Music / Soulfood Entertainment) Quarta uscita discografica per Pulvis Et Umbra, band nata a Cremona nel 2002 dopo lo scioglimento dei deathsters Phoneutria. Dopo vari cambi di formazione, due EP e un full length, questo ritorno sulle scene vede la presenza del solo fondatore Damy Mojitodka ad occuparsi di tutte le parti strumentali e vocali. Il genere proposto è uno scoppiettante mix di death e thrash dalle sonorità moderne, senza disdegnare qualche passaggio più old school e alcuni breakdown tipici del deathcore. Dopo la breve intro, tocca a “Lost Moon” ad aprire le danze con un riff veloce ed aggressivo, sovrastato dai rabbiosi growls. A metà brano, una partitura melodica e semi acustica introduce uno stacco in pieno stile thrash metal dei gloriosi anni ’80. La successiva “End Of Emptiness” incorpora sonorità tipiche del death Scandinavo, donando un tocco di melodia che bene si mescola con l’assalto perpetrato. “… ‘Til It Keeps Me Awake” alterna ritmiche veloci e massacranti a rallentamenti repentini e riffs stoppati. Molto interessante il brano “Psicostasia”, canzone strumentale introdotta da una parte parlata in lingua Egizia e interamente costruita su melodie Mediorientali. Mojitodka preme nuovamente il pedale sull’acceleratore nella devastante “Soul Vertigo”, caratterizzata da riffs intricati e da un drumming trita ossa. Altro brano particolare si rivela “Lullabye”, mid tempo con diverse aperture melodiche che si stagliano su ritmiche pesanti e cadenzate, con linee vocali che alternano un growl profondissimo e catacombale ad uno più vicino allo screaming. La breve ed aggressiva “Look Through The Eyes” è l’adatta chiusura per questo album, nel quale si fondono furia, tecnica e melodia in parti uguali, creando un sound personale e molto interessante.
(Matteo Piotto) Voto: 7/10