(Dissonance) I Pungent Stench erano anche soprannominati “Los tres hombres”. Deriva dal fatto che i tre austriaci usavano questo nome quando a Vienna si esibivano in piccoli posti, per suonare in versione death metal pezzi di successo pop e rock. I Pungent Stench si sciolsero nel 2007, forse c’erano problemi con alcune etichette, ma di certo vi erano anche dispute interne, riemerse quando Martin Schirenc, chitarra e voce, noto anche come Don Cochino, insieme al batterista dei suoi Hollenthon, riesumò la band, contrariando l’ex collega e batterista Alexander Wank, noto come Rector Stench. Quest’anno Wank ha tenuto fede alla propria promessa di pubblicare “Smut Kingdom”, album i cui lavori iniziarono nel 2006 dopo l’ultimo full length in studio della band, cioè “Ampeauty”, ma che non portarono poi ad alcuna pubblicazione. Pubblicazione avvenuta comunque in accordo tra Wank e Schirenc, in quanto detengono entrambi i diritti sulla band. La Dissonance si è anche fatta carico di ristampare quasi tutti gli album dei Pungent Stench e proprio “Smut Kingdom” (QUI recensito), oltre all’EP “Dirty Rhymes and Psychotronic Beats”. La succitata compilation è di quest’anno e incamera una ventina di vecchi pezzi, cioè quelli dello split con i Disharmonic Orchestra e altro materiale della fine degli anni ’80, compresi pochi pezzi dal vivo. “First Recordings” raccoglie dunque quanto la band ha realizzato poco prima del debut album “For God Your Soul… For Me Your Flesh”. Questa è la parte più acerba, riottosa e lercia della band, il nucleo di quel death metal che agli inizi ha posto i Pungent Stench come una promettente formazione di metal estremo, accanto a nomi, spesso incrociati dal vivo, come Carcass, Benediction, Entombed e altri. La band ha poi espresso nel tempo un death si potente, ma meno oscuro, meno ruvido, stravolto successivamente da linee r’n’r, stoner e con groove a profusione, per un cambiamento radicale per molti non diverso da quello che ad esempio investì i Carcass. Questi pezzi seminali qualcosa lasciano già intuire, pur mostrando un sound ruvido, underground e degnamente death metal.
(Alberto Vitale) Voto: 7/10