(Satanath Records / Obscure Abhorrence Productions) Quinta eresia per la one man black metal band svizzera Pure, progetto di Bornyhake (all’anagrafe Sergio Da Silva), la mente che sta dietro anche -tra gli altri- a Borgne, Enoid e My Death Belongs to You, oltre ad essere membro dei norvegesi Manii. Pure non è l’unico progetto solista dell’artista, ma questa entità sembra concepita con l’intenzione di lasciarsi andare, percorrere un lungo viaggio solitario, la trasposizione musicale di una esistenza pregna di tormenti ed esperienze dolorose. Siamo in pieno ambito black, con divagazioni dal sentore atmosferico molto suggestive, capaci di chiudere un cerchio artistico avvincente. La coinvolgente opener “Into Darkness” è puro black sferzato da aperture sia melodicamente metal che dissonanti. “Speak In Silence” scava nel profondo, dando spazio ad un black/doom lento e sulfureo, prima di esplodere in riff diabolici e virare poi verso un mid tempo nuovamente melodico che strizza l’occhio al Burzum di un tempo, senza dimenticare aperture oscuramente epiche che conducono ad un finale malinconico ed inquietante. Arpeggi seducenti aprono “Expressionless Eyes, Shattered Bones”, traccia che prosegue con provocazione, in un crescendo verso un black ricco di tecnica e rabbia, giocando ripetutamente nell’alternanza tra momenti introspettivi e assalti furiosi. Imponente la disperazione che emerge con energia dalla tetra e lunghissima “Somewhere In The Night, Loneliness Dwells”, black metal spietato e tirato su “The Boundary Between Light And Shadow”, mentre la conclusiva title track diventa ipnotica, tendendo ad un depressive di vecchia scuola (ritorna in mente Burzum) molto intenso ed avvolgente. Album prodondo, ricco di energia e con una certa dose di variabili le quali fanno viaggiare il suono attraverso percorsi trasversali, spesso non prevedibili o in grado di unire con intelligenza e maestria dei punti apparentemente lontani tra loro… pur restando volutamente ed indubbiamente black metal. Disco con brani di durata corposa da ascoltare nella sua interezza, lasciandosi andare, abbracciando le teorie tenebrose dell’artista.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10