(The Church Within Rec. / I Hate Rec.) Debutto maestoso ed imponente per il trio norvegese Purple Hill Witch, dedito ad un doom sabbathiano e con dosi di psichedelia. Sound denso, torvo, irrobustito da distorsione della sei corde totalmente annerita e opaca e da un basso che è un generatore di ondate elettromagnetiche. Divorano le note i Purples, erigono possenti muraglioni ritmici, antiche melodie vicine ai gloriosi Sabbath, anche se il modo di divagare e inserire vibranti scorci psichedelici in alcuni casi ricorda i primi lavori di Electric Wizard e Sleep. Un doom classico, libero nelle forme, vincolato nelle influenze stilistiche. Meno di un’ora di musica montata su schemi noti ma seducenti per chi ama vivere queste atmosfere ossianiche e al contempo sfumate da quelle lisergiche. I ritmi andanti e scanditi, la voce che sembra salmodiare, le divagazioni che spuntano come dei trip stoner e tutto ciò in sette brani strutturati in diversi minutaggi, fino ad arrivare agli oltre undici dell’omonimo “Purple Hill Witch”, un pezzo serrato in un riff totalmente Black Sabbath e in una fase centrale decadente e sludge. I Purple Hill Witch rivelano padronanza della materia doom e uno stile nettamente derivato e che nella sostanza sa essere parzialmente interessante per come la band vuole dare la propria interpretazione del genere proposto, ovvero senza spostarsi dagli schemi e tenendo a vista poche ma buone soluzioni.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10