(Bakerteam Records) A causa del cambiamento di 4/7 della lineup, i Pursuing the End del 2013 sono ben diversi da quelli dell’anno scorso (che ho recensito QUI): dal symphonic gothic metal del mini “Whitering” siamo passati in questo debut a una proposta moderna e decisamente più ‘cattiva’. “The last Truth”, l’opener, ci investe con una potente miscela di death scandinavo contaminato con l’elettronica (soprattutto nei primi secondi) e con il thrash (quasi ‘nascosto’ in certe ritmiche). “Cage of Hypocrisy” vive del riuscito contrasto fra furia e melodia, naturalmente simbolizzate dalle prestazioni vocali di Chiara Manese e Giacomo Benamati (anche alle tastiere); brano lungo e cangiante “In Vain”, che passa da momenti ‘rilassati’ ad altri sfrontatamente violenti. “Human Revulsion” ha un approccio che definirei più classico (o almeno da death anni ’90), mentre la titletrack, posta quasi a fine scaletta, ha qualcosa di etnico grazie ai godibili vocalizzi della Manese. Si esce dall’ascolto quasi frastornati, ma questo non è un difetto per “Symmetry of Scorn”, che anzi certamente punta al coinvolgimento totale dell’ascoltatore: una certa omogeneità nel songwriting, inoltre, è compensata dalla potenza d’esecuzione e di resa sonora generale.
(Renato de Filippis) Voto: 7/10