(AFM Records) Capitolo finale della trilogia sul XIX secolo da parte dei Pyogenesis, iniziata con “A Century in the Curse of Time”, QUI recensito, poi tre anni fa “A Kingdom to Disappear”, QUI recensito. La band si è presa il suo tempo – registrazioni e produzione svolti da se stessa – per concludere questo flusso narrativo steampunk, nel quale ha affrontato diversi argomenti che hanno caratterizzato l’800. Questa volta c’è di mezzo Napoleone e il suo codice civile, ma anche Sigmund Freud, Charles Darwin, Karl Marx, il romanzo “Frankenstein” e la letteratura horror popolare e altri temi che hanno appunto contraddistinto quel secolo. Per quanto i due precedenti album sino stati un brillante esempio della volontà dei tedeschi di creare della musica con dei contenuti e renderla diversificata nelle canzoni che hanno composto la saga, ora, con “A Silent Soul Screams Loud” i Pyogenesis pongono la loro firma migliore al tutto. L’album è di una ricchezza estremamente vivace, e si ricorda che è stata raggiunta dai tedeschi dopo avere ripreso a lavorare con regolarità, proprio con questa trilogia iniziata nel 2015, mettendosi alle spalle la lunga pausa di alcuni anni fa. In “A Silent Soul Screams Loud” la musica è palesemente catchy, dunque immediata e fruibile, tanto quanto alcune soluzioni alla Volbeat (in questo specifico caso l’opener “Survival of the Fittest” oppure “High Old Times”) e forse anche i Metallica dell’era mainstream, nonostante l’alternative metal, il punk e lo stesso rock siano le caratteristiche più evidenti e sapientemente concatenate. Apprezzabili i momenti radiofonici, come “Modern Prometheus”, i quali sono i segnali di una buon songwriting che per quanto sia volto a creare qualcosa di accattivante, non suona mai banale o, peggio, scontato. Si pensi anche al coro epico di “Mother Boemia” incastrato in una sequenza velocissima e dura, la più metal dell’album. Il lavoro di cucitura delle parti in una canzone, oltre all’architettura generale dell’album, rendono “A Silent Soul Screams Loud” un album rivolto in maniera diretta all’ascoltatore, con la qualità che i Pyogenesis espongono al massimo attraverso la suite “The Capital (A Silent Soul Screams Loud)”, conclusione dell’album in oltre quattordici minuti che segna il momento più ispirato del full length. La copertina, questa volta sull’elemento dell’acqua, mentre suolo e aria erano gli elementi rispettivamente delle due precedenti, è, come le due precedenti, di Stan W. Decker, un capolavoro che ricopre un altro capolavoro.
(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10