(Heart & Crossbone) Doom che condanna, devasta, uccide. Pesantezza senza limiti, cattiveria, rabbia, quella voce estrema -quel growl- disperato e lacerante. Terzo album, quasi quaranta minuti di decadenza, invito al suicidio, oscurità: ogni traccia offre idee particolari, dettagli, tasselli che musicalmente dimostrano una ottima capacità creativa e compositiva, pur rimanendo nei confini del genere in maniera eccellente. Quasi ogni canzone ha una durata interessante (circa sette minuti) offrendo spazio sufficiente per far si che la lama entri in profondità nella ferita. Imponente “År Av Onåd”, la sua componente melodica è così sfacciatamente divina ed infernale allo stesso tempo. Bellissima la divagazione rappresentata da “Fosie”, mentre assolutamente imperdibile l’immensa forza schiacciate della conclusiva “Tiden Är Kommen”. Un album perfetto per esaltare i sentimenti più tristi, deviandoli verso un concetto di violenza. Un album che può trasformare il clima autunnale, la solitudine, una delusione… in un perfetto concetto artistico.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10