(autoproduzione) Cinque pezzi esclusivamente strumentali e dai connotati rock presentati in una forma libera. “Place des Vosges” apre “Baden Baden” ed esordisce con ritmo marziale, come una marcetta prussiana che pian piano evolve in qualcosa di diverso. Qualcosa di più agile e carico di feeling allo stesso tempo. Chitarre che fraseggiano e una base ritmica che scandisce l’andatura oltre a fungere a momenti di contrappunto alle chitarre. Tra enunciati alternative, psichedelia, blues e jazz e dunque prog, il rock dei Qagliostro avanza tra linee melodiche e progressioni che disegnano scenari, tante atmosfere quanto sensazioni intense. “Dissolvenze” è una composizione fluida e cangiante, “Surf Ace” si apre con un giro tra beat e rock and roll e poi tutto si apre a una sorta di fusion un tantino acida. La title track spunta come una marcetta ma diventa un free-form che alza e abbassa i toni in uno scenario che appare cupo, straniante e sfocia in qualcosa che potrebbe sembrare una contorsione alla King Crimson. I quattro musicisti di stanza in Toscana ma provenienti da diverse parti d’Italia, chiudono con “Sottocoperta”, esempio di intimismo elettrificato che sbuca in una cavalcata delineata come una jam session ben pilotata e sospesa tra psichedelia e un prog snello. “Baden Baden” è stato registrato in presa diretta e con esso i quattro musicisti si mettono in mostra nella migliore delle situazioni musicali possibili, cioè quando ognuno esprime una propria tecnica e tocco personale che coabita con quello degli altri. Si determina in tal modo una band eccellente che in poco più di mezz’ora si esprime con classe, capacità, senza imbrigliarsi in schemi o generi predefiniti. Osando o semplicemente seguendo il proprio e genuino, nonché psichedelico, istinto creativo.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10