(Pride & Joy Music) Il terzo disco dei francesi Qantice propone un ‘cinematic metal’ a tema fantascienza che potrebbe non dispiacere ai fan del (pen)ultimo Luca Turilli: tuttavia, non tutto funziona alla perfezione in questa “Anastoria”, che forse osa troppo. “Once upon a Sun” mescola il power più brioso con toni neoclassici e un approccio quasi world music; ha un refrain solenne “Petrified Manor”, ed è ariosa – per quanto senza particolari sorprese – la mezza ballad “Cosmic Sway”. Mentre “Little Knight’s Oath” ha un tono fra il folk e il fiabesco, forse troppo sopra le righe, “Fractal Universe” si avvale del tenore Riccardo Cecci, di cui si è servito pure il sopracitato Turilli, per il controcanto. Singolare e forse troppo impegnata ad essere originale la suite “Timeline Tragedy”, che nei suoi nove minuti ospita fiati da film anni ’70, clavicembali, banjo e cori alla Queen. Anche “Mad Clowns” è eccessiva: una sorta di incrocio fra opera rock e musica da varietà, pomposa, vistosa, molto lontano dal metal. Questi parigini hanno voluto volare altissimo, ma il risultato finale convince solo a tratti, e il disco lascia invece talora l’impressione di essere un po’ fine a se stesso.
(René Urkus) Voto: 6,5/10