(Autoproduzione) debut album per gli Italiani Rabhas, formazione dedita ad un death metal di stampo Americano con testi in Italiano. Il loro sound attinge sia da capiscuola come Morbid Angel e Suffocation che da bands più moderne come Dying Fetus. Dopo una intro di batteria, l’album si apre con “Il Marcio”, che alterna ritmiche velocissime a rallentamenti vertiginosi nei quali basso e batteria spadroneggiano, rivelando le notevoli doti tecniche dei componenti. Decisamente più claustrofobica la title track che, dopo una partenza velocissima in stile Morbid Angel, rallenta in una ritmica densa e avvolgente grazie ai riffs ipnotici di basso, vero punto di forza di questo combo. “Un Pianeta Di Meno” ha un incedere punkeggiante che sfocia nell’hardcore fino alla parte centrale in cui partono assoli noise che secondo me appaiono slegati al resto del brano, diminuendone oltretutto l’impatto. “Allucinazione Marziale” è caratterizzata da un riff stoppato e cadenzato, impreziosito da assoli di chitarra e basso. “… Dell’Apparenza” parte con una ritmica molto veloce, anche questa volta spezzata da rallentamenti durante il ritornello, mentre basso e batteria danno spettacolo a suon di virtuosismi. “Idiozia” parte con una ritmica vicina al thrash e nuovamente rallenta nel refrain, in un susseguirsi di cambi di tempo mai fine a se stessi, ma che invece rendono il brano ancor più dinamico. “Tutti Vs Tutti” cambia coordinate: questa volta sono le strofe ad essere cadenzate e iper tecniche, mentre in prossimità del refrain le accelerazioni sono fulminanti. L’album si chiude con un outro costituito da assoli noise di chitarra per un brano che nulla aggiunge al resto del lavoro. L’album è ben prodotto, con basso e batteria messi volutamente in primo piano anziché essere relegati alla sezione ritmica. Personalmente trovo un po’ ostico il cantato in Italiano, lingua che per sua natura tende a essere più dolce rispetto all’Inglese e che rischia di diminuire l’impatto delle liriche. Nonostante ciò, l’album risulta scorrevole e dinamico e la sua breve durata consente ripetuti ascolti senza mai stancare.
(Matteo Piotto) Voto: 7,5/10