(Argonauta Records) Giunti qui al loro terzo album, i Rage Of Samedi propongono un doom davvero atipico. Dal quanto dichiarato nel flyer promozionale mi ero immaginato un gruppo doom nel senso classico del termine: canzoni lunghissime e pesantemente lente, con una voce profonda e riff soffusi; invece sono rimasto particolarmente colpito da tracce mediamente molto corte per il genere proposto (non si superano mai i sette minuti), con dei riff che di fatto mi hanno ricordato di più il black svedese vecchio stampo o un certo tipo di death portato avanti da nomi come Entombed e Ashpyx. Il risultato è una serie di brani molto dinamici e dalle tinte oscure, pur rimanendo nei territori decisamente doom. La voce e certi riff mi hanno ricordato i grandi Fragments Of Unbecoming degli esordi. Tutti i gruppi che ho citato sono di fatto lontani dal genere proposto dai Rage Of Samedi, eppure il gruppo è riuscito nell’intento di mischiare generi diversi pur rimanendo un gruppo di genere. Davvero notevole.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7,5/10