(Aural Music) I Rain sono una delle istituzioni dell’hard’n’heavy tricolore e questo non si discute. La band è passata attraverso innumerevoli cambi di formazione, alcuni dei quali abbastanza traumatici (ricordo i tempi della nascita dei Tarchon Fist), e per motivi anagrafici sono più legato alla formazione dei primi anni 2000; ma i musicisti che oggi danno alle stampe “Spacepirates” hanno messo insieme una manciata di brani (forse non tantissimi, nove per appena 33’ di durata) davvero significativi. E ridendo e scherzando siamo arrivati all’ottavo full-“length” di una band che fra non molto festeggia il quarantennale di carriera… Della titletrack colpiscono subito due cose: la compattezza del wall of sound e la grinta del ritornello. Hard rock aggressivo per “Not dead yet”, mentre “Billion Dollar Song” ci delizia con un tocco radiofonico e un’atmosfera larger than life. Incalzante e decisa “Black Ford rising”, che indovina un chorus subito memorizzabile; tanta ironia in “Don’t call the Cops” prima che “Kite’n’Roll” chiuda il disco più in linea con le vecchie produzioni della band, ‘ingenuamente’ quanto genuinamente rock’n’roll. Il viaggio è breve ma si gode tutto. Only for the Rain Crew!
(René Urkus) Voto: 7,5/10