(Ripple Music) I Rainbows Are Free nascono come una doom metal band, ma ora con “Silver and Gold”, pubblicato dopo tre album – il precedente album “Head Pains” è uscito per la ligure Argonauta Records – e altre pubblicazioni ancora vanno più in là del suddetto genere. Uno stile che coinvolge il rock con tratti psichedelici, hard & heavy, gothic e doom rock, messo in scena da musicisti visionari e ispirato. Loro mischiano le carte, suonando con canovacci del passato, settantiani, e un qualcosa di temporalmente più vicino a noi. Nei pezzi dei Raibows si odono atmosfere dense e vaste, con un buon impatto pur con risvolti accattivanti e orecchiabili, finendo con l’essere trascinanti. “Solar Flare” è una buona configurazione di tutte queste peculiarità del sestetto di Norman in Oklahoma. In questa incendiaria composizione, si viaggia tra psichedelia e desert rock, poi però tutto è spazzato via da un’entrata sabbathiana. Si segnala anche “Hide”, una canzone ipnotica e pesante o l’elettrizzante e gotica “Dirty”. La band vede la voce di Brandon Kistler mettersi davanti a due chitarristi, seguiti dal duo ritmico e un tastierista. Insieme proliferano attraverso azioni inattese e combinatorie. L’insieme diventa un wall of sound con tratti selvaggi, nonché una raffica di passaggi ispirati e magari ruffiani, come in “The Light”. In generale in questi scorci sovrapponibili di doom, desert rock e gothic, si ha la sensazione, o allucinazione, che in certi momenti residui dei Doors e i The Cult più ruvidi e sfrontati si combinino attraverso quelle sfumature di stile.

(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10