(Subcontinental Records) Sarebbe troppo facile definire Ramon Moro come ‘artista’ e basta, perché spesso sotto questo termine si nasconde molta riverenza verso limiti e stilemi, schemi e regole stilistiche che, comunque la si voglia mettere, sono limiti. O meglio, sono argini per chi non riesce ad indirizzare il proprio flusso di espressività, ma ci sono persone per cui gli argini sono solo dei confini inutili, iniqui e irrispettosi della loro essenza. Ecco, Ramon Moro fa parte di questo secondo gruppo di persone. Per lui i generi musicali sono sempre stati dei canoni inutili. E paradossalmente questo gli ha permesso di produrre alcune piccole perle di genere. Potete trovare qui la recensione e qui l’intervista del suo progetto Darkram, ad oggi per il sottoscritto uno dei più bei dischi black ambient del terzo millennio. Ma quel lavoro era solo una delle tante faccettature di questo musicista, prova ne è una carriera variegata, che ha abbracciato e continua ad abbracciare molte attività, molto diverse tra loro. Ecco allora che un sito come Metalheat.it ospita la recensione di un lavoro come “Offering”, in cui molti ascoltatori potranno riconoscere vari gruppi, senza mai citarne uno. Perché “Offering” non è solo propriamente musica, si parla più di intuito, sensazioni, emozioni e sogni, il tutto incastonato in un’anima molto cupa e criptica, che sembra accarezzare varie culture senza mai abbracciane una nello specifico. Le atmosfere del disco vanno fatte fluire, in completa libertà, senza preconcetti legati a sterili paradigmi come quello di “genere musicale”. In fin dei conti, questa non è una recensione, è un semplice consiglio di chi ormai è un po’ stanco di ascoltare solo musica e solo la solita musica. Preferendo ascoltare i sogni di un sognatore.
(Enrico Medoacus) Voto: 9,5/10