(Atomic Stuff/logic(il)logic) Bisogno carnale soddisfatto. Risveglio da un coma profondo che dura da molti, troppi, anni, quasi tutti bui. Nikki Sixx, sul suo facebook, ha recentemente scritto che il vestirsi da scemi alla moda (odierna) non fa rockstar. Nikki si chiedeva anche quando l’oblio e la decadenza degli anni 90, i quali hanno sentenziato il declassamento del genere hard/glam rock, sarebbero finiti. Che é tempo di ricominciare a scrivere buona musica. I Ratzmataz sembrano semplicemente essere la risposta alle preghiere del mitico bassista americano. Sangue fresco che lentamente penetra in vene atrofizzate, togliendo il pallore, riportando alla vita. Look rock, niente esagerazioni inutili, i Ratzmataz fanno musica, non sfilate. Sono in tre ma, diavolo, pompano come dieci. La Chitarra, C maiuscola, potente, compressa, maledettamente rock’n’roll. Drumming carico, tuoni ritmici che si abbattono sul pubblico. Basso pieno, ricco, caldo, con divagazioni funky. Ed una voce grandiosa, graffiante che non può, a volte, non ricordare Stephen Pearcy dei Ratt. Dodici pezzi divertenti, gustosi, che fanno muovere, anzi, smuovere, che fanno ballare, cantare, chiome che volano agli ordini di un pulsare energetico, collegato al generatore elettrico ad alta tensione che è questa band. Apertura senza dubbi o compromessi: “Global Revolution” e “It’s Allright”. Influenza Ratt e divertimento su “Take Me Home”, e la potente “Go To Gay Pride”. Toni oscuri su “Burn”, per poi dare luogo ad alla power ballad “Angel” e la romantica instant classics strappa-mutandine tipica del genere: “Her Love Is Stronger Than My Pain”. Ma questo è rock, e si torna alla roba che pompa, con un chorus che è il vero life style: “Nobody Needs Somebody”. “Before Sweet” precede l’irresistibile rock and roll di “Sweet Lady”. “Too Late” dimostra che i Ratzmataz hanno più capacità di quelle che il genere richiede, mentre la vera ballad dell’album, “Priscilla”, chiude con un po’ di malinconia un album estremamente valido, un album di vero Hard Rock, America anni 80: Divertimento, sballo, ragazze, e musica di qualità. I Ratzmataz sono tutto questo, ma con un dettaglio importante, non trascurabile: sono Italiani. Un’altra conferma dalla una scena nazionale emergente. Un’altra risposta all’unica domanda. Un solo concetto, una sola costante assoluta: ROCK AND ROLL!
(Luca Zakk) Voto: 7/10