(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Altro debutto, altra oscura nuova entità che infetta l’etere infernale del black metal… questa volta tuonando dal Belgio. La cartella stampa parla di post black metal… ma la verità è che questo quartetto abbraccia piuttosto quel sulfureo e contorto stile tipico del black francese, con quella favolosa impermeabilità che solitamente caratterizza sia le sonorità che gli arrangiamenti. Caotica, travolgente, inospitale, pregna di un gelo siderale la micidiale “Andromeda”, più variegata, più legata ad un black tradizionale ”Cursed by the Crown”, brano nel quale emerge qualche tendenza che vorrebbe proseguire verso sentieri sinfonici, virando poi su un lungo e tetro intermezzo, con una eterea voce narrante ed un senso di minacciosa inquietudine, perfetta anticamera di quel trionfalismo del finale. ”Fallen Empire” è puro assalto frontale, concepito con cinica intelligenza, mentre è maestosa la lunghissima e conclusiva “Beyond the Black Shades of the Sun”, un brano cadenzato da un tempo lento, pesante e depressivo, sempre circondato da vocals laceranti e melodie suggestive. Un album nato originariamente come live session auto-pubblicato l’anno scorso che ora trova finalmente la sua meritata dimensione, per una band che con crudele rabbia esprime le emozioni e le sensazioni che ne hanno generato la formazione, occorsa -guarda caso- durante l’oppressione pandemica: un viaggio attraverso le poche speranze, i perversi vizi, le profonde paure e la generale decadenza senza fine del genere umano, passando per la nostra indole autodistruttiva… verso l’ultima caduta, poco prima della prossima rinascita; sempre con un immenso senso di desolazione, un’infinita malinconia, una devozione spirituale al caos… tutto questo dietro una emblematica copertina ed in poco più 35 intensissimi minuti!
(Luca Zakk) Voto: 8/10