(Ad Noctem Records) Secondo album per Rawfoil, formazione lombarda attiva dal 2009 e dedita ad un thrash metal molto tecnico ed aggressivo, con molteplici cambi di tempo e partiture soventemente intricate. La fantasia nel comporre ottimi riff è fuori discussione, così come sono evidenti le doti tecniche dei musicisti coinvolti, cosa che porta spesso e volentieri la band a strafare, tendendo ad infilare in ogni brano quanti più riff possibili, spezzettando il tutto con frequenti cambi di tempo, dimostrando si molta fantasia, ma perdendo molto in dinamica e scorrevolezza. Prendiamo ad esempio l’accoppiata iniziale “Arrogance” e “Come What May”, due pezzi nei quali è presente una quantità di riff tale da poter riempire un intero album; ogni pattern, preso singolarmente è di eccellente fattura, ma questa smania di passare da una partitura all’altra non lascia nemmeno il tempo di godersi il fraseggio. Le cose migliorano con i brani più brevi, come “D-FENS”, “Workhaolism” e “The Eagle in the Serpent Shadow”, anch’esse molto varie, ma, grazie alla durata più contenuta non eccedono in divagazioni, rivelandosi invece essere delle belle legnate. Mi hanno inoltre pienamente convinto le claustrofobiche “Dawn Of a New World” e “Dragged Down”, due composizioni che mi hanno ricordato i migliori Coroner. Un album ottimamente suonato dal punto di vista tecnico, per una band sicuramente consapevole dei propri mezzi, ma che tende ad infilare troppe idee in un singolo brano anziché diluirle e sfruttarle per comporne altri.
(Matteo Piotto) Voto: 7/10