(Selfmadegod Records) Sublimazione del brutal death metal che si converte in slam death metal e di contro un intermittente grindcore che fissano i pezzi, ben 20, nello spazio di circa 20’. Reap sono questo, una band che si vota all’estremismo musicale, fatto con batteria che passa da mid-tempo a blast beat e che non trova mai il cammino più semplice, semmai il pretesto di fornire scariche di violenza. Le chitarre sono prolisse, come delle motoseghe che decidono di radere al suolo tutto oppure di andare verso plettrate con un groove coriaceo. Riff che si inseguono o riff ritmici spaccaossa. Le sei corde decidono il passo del tutto e in maniera volitiva. Cantato in un growl mite ma onnipresente che veste ogni pezzo di quell’anima scontrosa ed estrema. “Born From Plague” è il debutto per gentaglia che suona con Lividity, Necrotic Disgorgement, Between The Killings oppure che si sono fatti vedere in giro, in passato e poi mai più, con Gorgasm e Deaden. Tutti insieme formano un piccolo capolavoro che si lascia ascoltare e che anche nei suoi meandri più estremi fornisce linee ‘melodiche’ oppure riff andanti attraverso una grandinata generata dalla batteria. Semplicemente una coriacea ma ben calibrata visione dell’estremo.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10