(Steamhammer / SPV) Giovanissima band tedesca (il cantante/chitarrista ha appena raggiunto la maggiore età) piena di energia e gusto musicale. Quando debuttarono tre anni fa, il singer aveva solo quindici anni (!!!) ed ora sono già abbastanza maturi, almeno dal punto di vista compositivo ed artistico, per poter fare il prossimo passo. Certo, si sente che sono dei ragazzini (beati loro!), si sente che il signer ha quella voce “rock/pop” molto fresca, ma è palese l’immensa voglia di spaccare, di fare rock, di esaltarsi. Le dodici tracce (circa cinquanta minuti) sono giovani come la band ma estremamente efficaci, piacevoli. Forse un rocker “datato” come me non riuscirebbe ad esaltarsi tanto, ma il rock è sempre stato un genere giovane, ed un loro concerto con un grande pubblico di coetanei deve essere un’autentico spasso, un ritorno alle origini di questo genere…. quando non c’erano ancora le band datate in esibizione davanti ad un pubblico di età, ormai, eterogenea (padri e figli?). E sono proprio le bands anziane che si sono rese conto del valore di questi ragazzi, tanto che sarà proprio questo quartetto uno dei supporter di Axel Rudi Pell durante la prima parte del tour che partirà a breve. Il genere è un hard rock con un tocco di freschezza, di componenti moderne, tipiche del rock odierno: c’è meno devastazione e auto condanna dei floridi anni ’80, c’è più educazione, più visione introspettiva ed un feeling decadente tipico degli anni moderni. La title track apre il disco con decisione, con grande potenza, gusto melodico, refrain coinvolgente. Un po’ più orientata ad un hard rock con divagazioni progressive l’ottima “Lost”, caratterizzata da un riffing poderoso e convincente. Sporca e graffiante “Silent Scream” mentre trovo ottima e veramente molto ben composta la power -quasi- ballad “Walls Of Lies”: si nota anche una buona tecnica, che emerge specialmente nell’assolo di chitarra. Giovane e poco impegnata “Summer Moved On”, un pezzo che paga tributo alla tradizione punk. “Confidence Men” scatena headbanging, trasuda energia: un pezzo veramente bello, perfetta soundtrack per cacciarsi oltre i limiti di velocità in autostrada, finestrini abbassati, sigaretta in bocca. Le influenze di un’epoca almeno trent’anni più giovane di quella dell’hard rock originale si sentono molto sull’ottima “Look What I’ve Become”, una canzone che ha un velo oscuro, che divaga su convincenti territori nu-metal. Bella e tetra “Together”, intensa la power ballad “In My Dreams”. La conclusiva “Breakout” chiude ottimamente un gran bel disco, evidenziando cura, ottima produzione, gusto, passione, energia. I Rebellious Spirit sono una band molto tosta, hanno immagine, si sanno proporre con decisione e fanno musica assolutamente coinvolgente, totalmente godibile. E’ una di quelle band alle quali guardo con un sorriso, immaginandomele nel tipico percorso “da rockstar”: i casini, i cambi line up, il successo, la devastazione, gli alti e bassi. Tutto materiale che ha riempito, e sempre riempirà, le pagine di storia del rock. Per ora? Stanno sognando alla grande e, con mio immenso piacere, il loro sogno sta diventando una meravigliosa realtà.
(Luca Zakk) Voto: 7,5/10