(Dischi del Minollo / Scatti Vorticosi / Karma Conspiracy Records) Apre l’album “Midollo”, canzone che mette in chiaro la pasta, il modo di essere e suonare dei Rebis e dunque le loro capacità. Autori di un alternative rock energico dai richiami vagamente grunge, riflessi post hardcore ed emo. “Etoile” concede un arpeggio iniziale e un tono morbido, appena sognante poi il motore sonoro affonda, perché la band è energica, tendenzialmente fragorosa nel suonare ma si concede anche l’essere meno dirompente in questa canzone. È “Dafne” a dare un suonare ritmato e scandito che aiuta a fornire una esperienza mnemonica più profonda per l’ascoltatore. Il brano è fruibile, sempre d’impatto come gli altri ma a suo modo misurato. “Sibilla”, il brano di conclusione degli otto totali, è per i Rebis un modellare il proprio sound con uno stile dalla maniera articolata e dagli umori meno istintivi. L’impressione che germoglia ascoltando i Rebis è come tendano ad essere abbastanza standard nel loro suonare. Alcune canzoni si somigliano nella forma e modalità, per via di quel passo veloce, con cadenze tipiche dell’alternative rock di questi anni. Le chitarre profondono riff e accordi di continuo però purtroppo fraseggiano con parsimonia, come in “Pianeta”. Dietro a questo sferragliare comunque imponente si accoda spesso la batteria senza andare su marce che si distacchino dal muro delle sei corde. Simone Cantino, chitarrista come Sabino Matera ma anche cantante, sviluppa dei testi sulla vita che ben aderiscono alle canzoni e soprattutto vengono sviluppati lungo il corso dell’interezza di esse stesse. Della band abbiamo già affrontato un precedente EP omonimo QUI e la discografia è reperibile per l’ascolto QUI.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10