(Sneakout Records / Burning Minds Music Group ) Il look. I suoni. Gli effetti… i colori… le saturazioni… l’atmosfera. I testi! “Take Me To the 80s” non è solo una dichiarazione di intenti, non è una imitazione… è a tutti gli effetti una full-immersion, una specie di realtà virtuale di un’epoca ormai trascorsa ma più viva e presente che mai, forse l’era stilistica che in fatto di musica, mode, film, design ed atteggiamento ha lasciato il segno più indelebile, più indimenticabile, più maledettamente reale e presente. I Reckless non sono un’altra di quelle band ‘revival’, una band odierna con sonorità e tematiche anni ’80 (come lo sono ad esempio i Reckless Love, i John Diva & The Rockets Of Love o i Kissin’ Dynamite), i Reckless sono proprio cinque animali fuori posto della dimensione dello spazio tempo… dove spazio dovrebbe essere Los Angeles e non Italia… mentre il tempo ci tiene a rievocarlo ogni particella che compone le immagini ed suoni di questo nuovo album, il quale trasporterà l’ascoltatore proprio dentro il bellissimo caos di quel decennio, proprio come sedersi al volante della macchina del tempo più famosa del mondo! La band è cresciuta rispetto al passato: la voce di A.T. Rooster è diventata ancora più pungente, demoniaca e versatile, mentre la line-up ormai stabile e rodata crea una dimensione sonora potente, avvolgente, tuonante, sia dal punto di vista ritmico che melodico e solista. I brani ovviamente trasudano feeling ottantiano, dal mix alle distorsioni, dagli effetti ai synth… ma tutto è espresso con la potenza sonora offerta dalle moderne ed tecnologie… cosa impensabile e fantascientifica quarant’anni fa! Ogni brano vuole stuzzicare un capitolo dell’epoca d’oro, quasi risvegliando e rianimando i migliori cliché che hanno caratterizzato e reso famoso quei due lustri pazzeschi. Spacca di brutto “Take Me To The 80’s”, un brano tagliente, suggestivo grazie ai cori, poi coronato da un assolo potentissimo. Gloriosa “Countach”, brano con un’atmosfera cosmica devastante, ironica e con una tematica indovinata “Workout”, una canzone che porta alla mente quella galassia di femmine sexy nei corsi di aerobica anni ’80. Volume a palla, acceleratore a tavoletta e strada senza fine con la ritmica prepotente ed il synth mistico di “One Night Together”. Ribelle “Chic & Destroy”, incazzata “Rock Hard (In My Party!)”… incazzata come un A.T. che porta la voce verso un grintoso estremo. Seduce come una power ballad per poi colpirti travolgerti come un autotreno la bellissima ”We Are The Rock”, mentre è l’headbanging che viene imposto con la pulsante “Red Lips”. Diabolica “Raise Your Fist”, sensuale l’immancabile power ballad “Tonight”, prima del finale affidato alla rocambolesca “Back In Time” e a “Scandalo!”, brano diretto ma con una chitarra piacevolmente ricercata. Per chi c’era. Per chi avrebbe voluto esserci. Per tutti quelli ai quali scatta una molla in testa quando alla radio passano quella particolare hit del 1983, 1985 o del 1987. Per tutti quelli che hanno nel sangue delle molecole che si attivano sotto la luce fucsia dei neon. Per quelli ormai meno giovani che rifiutano di invecchiare o per quello troppo giovani ma incapaci di identificarsi nelle sonorità attuali. Per quelli che, magari senza saperlo, sono stati concepiti in una di quelle feste selvagge di metà anni ’80, quei party nei quali queste sonorità erano la legge. Per non dimenticare. Per tornare vivi. Per ricordare a tutti che nell’evoluzione delle mode e delle sonorità, forse, qualcosa è andato irrimediabilmente storto. È per questi motivi che i Reckless si impegnano in questa missione divina: riportarci a tutti i costi indietro agli anni ’80!
(Luca Zakk) Voto: 9/10