(Noble Demon) Nati come un progetto parallelo del chitarrista dei Soil, i Repentance si stanno piano piano delineando come forma musicale indipendente, con una propria identità e una propria impronta sonora. Ecco quindi che in queste dodici tracce che compongono la loro seconda opera, gli americani fanno un lavoro più certosino rispetto al debutto, con una produzione davvero all’altezza, in cui compaiono anche ospiti di un certo calibro. Musicalmente si sente che i componenti sanno il fatto loro in termini tecnici, con un suono davvero molto aggressivo e primordiale, senza tanti fronzoli o basi. Specie il cantato risulta molto centrato, dinamico e cattivo, attorniato da riff massicci e poderosi, in classico stile americano. Certo, non si può titolare l’uscita come alternativa o innovativa, ma in fin dei conti ogni tanto c’è bisogno di violenza musicale pura e semplice, senza troppe pretese. Qui non troverete chissà che assoli, quanto piuttosto molti riff e una degna parte ritmica ad accompagnare una prova vocale davvero sopra la media…
(Enrico MEDOACUS) Voto: 8/10