copRETRIBUTION(Pitch Black Records) Spagna, non scandinavia. Terra che integra varie culture. E Retribution è decisamente un progetto figlio di questa ampia influenza culturale, un progetto dove converge -con genialità- una vasta gamma di ispirazioni che danno origine ad un qualcosa di efficace, diverso, poderosamente convincente. Il territorio di base è quello del Symphonic Black Metal, ma le varianti sono sconvolgenti; immaginatevi un sound nello stile di Dimmu Borgir e Old Man’s Child, con una componente progressiva -che offre melodia ed una certa ricercatezza strutturale- con l’aggiunta di un feeling reperibile negli album dei Therion. Infatti la line up, numerosa, non offre spazio a doppi ruoli: ci sono sette componenti, ed oltre alla doppia chitarra e l’inevitabile tastiera, al microfono ci sono due artisti: Shihan, con il suo growl immondo ed Itea, una sensualissima soprano, capace di cantare in un modo personalissimo, che la colloca molto lontano dalla comune ed ovvia etichetta di “female vocals” normalmente reperibile in questo genere musicale. Itea non offre linee vocali di background o semplicemente corali, e nemmeno ritaglia solamente pochi semplici momenti a lei dedicati: nonostante una leggera predominanza della voce maschile, la sua costante presenza in line up giustifica un songwriting apposito il quale, durante tutto il disco (quasi un’ora di musica), offre un quasi costante, monumentale, marziale e coinvolgente duetto tra i due singers, mentre la componente orchestrale è sempre presente per arricchire con teatrale maestosità riffings brutali, assoli di chitarra che sfociano intenzionalmente su sonorità death metal tecnico. Un risultato fantastico, per undici tracce ricche di intenso songwriting, di composizione artistica e di arrangiamenti mai orientati all’esaltazione della singola componente, piuttosto pensati per creare una scenografia sonora travolgente, capace di controllare totalmente la scena (decisamente un disco che fa nascere il desiderio di vedere la band dal vivo!). Precedentemente noti con il moniker Y3K (con il quale hanno pubblicato un full length) arrivano di fatto al secondo lavoro (oltre ad un EP) che delinea una assoluta completezza compositiva, un’ottima maturità artistica ed un atteggiamento molto personale nel creare canzoni ricche, intense, assolutamente efficaci. Stupenda “The Ark of Annihilation” caratterizzata da un riff perversamente sensuale che rende quasi epico il pezzo. Aggressiva “Opus Serpentis”, con una parte sinfonica molto ben curata ed elaborata, garantisce ritmiche granitiche sempre capaci di evolversi generando un livello di devastazione perfetto. Ottimo l’uso del soprano, con coro al seguito, che invade sfacciatamente -ma con ottimo risultato- il sound tipico dei Therion (ai tempi di “Theli” e “Vovin”). Cadenzata e molto pesante la title track, dove il concetto di duetto tra i due vocalists viene esaltato creando un risultato davvero molto convincente. Toccante la componente horror di “Uinseanns Lullaby”, ottime le accelerazioni di “Gobekli Tepe”. Su “Like a Lamb Among Wolves” è molto bello lo spazio solista di Itea che assieme al pianoforte crea un’emozione che si integra progressivamente di componenti teatrali e tetre, in un pezzo esaltante e molto cinematografico. Meravigliosamente trionfale, di chiara scuola ultimi Dimmu Borgir, l’immensità di “Trinity a New Start”, un pezzo con un crescendo irresistibile ed un livello di coinvolgimento molto marcato. Chiude “Retribution”, dove ogni componente della band riesce ad emergere, rendendo la canzone brutale ma anche veramente melodica, con quella componente teatrale sempre in primo piano, anche durante gli ottimi assoli o gli spazi sapientemente ricavati per la bellissima voce idi Itea. I Retribution non fanno un black metal nuovo, ma quello che fanno è ricco di fantasia e di dettagli personali, particolari, a tratti anche innovativi. Era da un bel po’ che non mi godevo un album di symphonic black come questo: si tratta senza dubbio di una release che può ricavarsi uno spazio nella collezione degli appassionati a fianco delle release di acts come Dimmu Borgir, Gehenna, Anorexia Nervosa, The Kovenant, Darkend e -per certi versi- anche Cradle Of Filth. Il tutto con una potente componente melodica che a volte sfocia con sapienza su territori quasi prog/power metal.

(Luca Zakk) Voto: 8/10