(Season Of Mist) Un flusso di tecnica non fine a sé stessa investe i pezzi dei Retromorphosis e questa non dissimula il manto di oscurità e inquietudine tipica del death metal. Sin dalle iniziali note inquietanti e fatte con intrichi dell’opener e intro a “Psalmus Mortis”, cioè “Obscure Exordium”, si avverte il clima del death metal che esplode in maniera completa nella successiva composizione “Vanished”. Trame oscure vengono lavorate dai Retromorphosis, in particolare i tratti definiti dalle sei corde di Jonas Bryssling e Christian Muenzner, entrambi dei Spawn Of Possession ma con il secondo anche ex Obscura e Necrophagist, sono di una fattura impeccabile. La loro tecnica unita ai principi del death metal, producono melodie dai toni arcani e misteriosi e non da meno orride. A corredo c’è una sezione ritmica che scompone e ricompone pattern ritmici incalzanti o di accompagnamento attraverso un’energica esecuzione. “Psalmus Mortis” riecheggia di trovate alla Cannibal Corpse, ma con un’intensità smaltata, virata verso un sound con melodie di natura gotica. Emergono in “Psalmus Mortis” sortite alla Morbid Angel, come in “Never to Awake”, non da meno frangenti tellurici alla At The Gates e Hypocrisy. Al primo impatto la tecnica di questi musicisti con un passato di alcuni nei Decrepit Birth o invischiati negli Abhorrent e i già citati Spawn Of Possession, stupisce per la sua efficacia. Tuttavia nell’ascolto si è rapiti dalle complesse e tenebrose trame melodiche, rifinite da sintetizzatori che ne esaltano la profondità di questo coinvolgente e tenebroso album.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10