(Season of Mist/Underground Activists) I canadesi Revenge sono resistiti indomiti fino ai giorni nostri. Quasi due decadi di musica estrema per scelta, suonata con un feeling rinoscibilissimo e mai completamente compreso. Bistrattati e derisi pure, a volte…. A mio parere la loro musica è cominciata estrema come per i connazionali Voivod, con la differenza che i secondi si sono evoluti in quello che conosciamo oggi, mentre i Revenge sono rimasti tali e quali ai loro suoni iniziali. Black agli antipodi, a volte quasi thrash o death nel rincorrere riff assassini e batterie dalla velocità quasi discutibile. Eppure eccoli qua, copertine sempre uguali, titoli al limite del ridicolo, EP su EP, come se fosse cambiato qualcosa nel sound negli anni… No, sono sempre i Revenge e in questa loro ennesima uscita sputano fuori una coppia di canzoni che non arriva ai cinque minuti di durata singola. Un cantato rovinosamente insensato, riff al limite del caos e batteria trita tempi. Serve altro? Sono i Revenge, sapete cosa suonano, perciò poche storie. Prendere o lasciare.
(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 7,5/10