(Karisma Records) Rhys Marsh è un cantante, autore, produttore e poli strumentista inglese che vive in Norvegia. Siamo in ambiti lontanissimi dal metal, ma sicuramente trapela quel senso di malinconia tipico di molte sonorità delle terre nordiche o del dark wave britannico. Il concetto di base è un prog rock, con delle componenti jazz, per dar vita ad un album fluido, rilassante, melodico, con linee vocali calde, intense e sensuali. Oltre agli strumenti ‘convenzionali’ non mancano dettagli di tromba (a cura di Arve Henriksen), un meraviglioso sassofono molto presente su tutto il disco (suonato da Kåre Kolve) e un coro composto da talenti quali Rohey, Silje Leirvik, Anders Bjermeland e Tim Bowness. “Long Way Back” è ricca di emozioni, esaltate dall’impostazione vocale e dal sassofono. Molta magia con “Golden Lullabies”, tracce di disperazione con “Ride The New Wave”, energia settantiana con la introspettiva “Let It Be Known!”, deliziosamente struggente la conclusiva title track. Rock progressivo e moderno, a tratti dark wave, il quale però non nega un legame con gli anni ’70, specie per come è suonata la batteria. Un terzo album molto atmosferico e melodico. Un viaggio armonioso molto brillante che, tuttavia, nasconde un velo di oscurità… sicuramente ben celato, ma tutt’altro che omesso.
(Luca Zakk) Voto: 7/10