(Voice of the Unheard/Shove Records) Il nome della band è un acronimo: Ropes Inside A Hole. Un collettivo italo-svedese nel quale confluiscono elementi del gruppo svedese Suffocate For Fuck Sake. A seguito di un album d’esordio, “Autumnalia” e uno split con Postvorta, QUI recensito, nonché con una line up che ha subito cambiamenti, RIAH rientrano in gioco con un nuovo lavoro. Un album da circa 46’ contenente sei pezzi ai quali oltre alla band si aggiungono diversi musicisti sparsi tra Helsinki, Finlandia, Ravenna e Buneos Aires che hanno fornito un contributo significativo. Isolamento, nostalgia, forse anche inquietudine, sicuramente smarrimento, sono sensazioni nate durante la quarantena che ha avvolto il mondo o almeno una parte di esso, proprio durante quel periodo nasce appunto “A Man And His Nature”. La voce soffice e ispirata di Dabiel Loefgren avvolge questi flussi sonori nei quali sono riconoscibili elementi post rock e metal. I pezzi dei RIAH vivono in un minutaggio abbastanza sostenuto, solo “Overwhelmed” si attesta su poco più di 5’, il resto va ben oltre i 6’ e fino a quasi 10’. Modalità dilatate ben care al genere e nelle quali la band sviluppa i propri microcosmi. Arpeggi delle chitarre, dei momentanei accordi aperti, massicce distorsioni che arrivano dopo un crescendo, le ritmiche vivaci, dinamicamente disponibili ad accompagnare i pezzi facendolo però con un tocco prezioso per l’arrangiamento, come il passo un po’ tribale di “Others Are Gone. I Don’t Care”. Inoltre ecco il sassofono, violino, violoncello e le tastiere per aumentare quel senso di profondità epica e fatalità che certe melodie nascono nei pezzi. Qualche passo in stile jazz è una virtuosa idea che accarezza docilmente questo suonare.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10