(Livewire / Cargo Records) Dobbiamo avere la forza di affrontare questa terribile realtà: ne sono rimasti solo quattro, dannazione. Un batterista ci ha militato per un battito di ciglia (Elvis); un’altro ci ha registrato tre dischi ed è stato l’ultimo bassista prima della fine; poi sono rimasti due batteristi: Marky, che nei leggendari Ramones ci è rimasto un bel pezzo, in due diversi periodi, compreso quello finale… e poi rimane Richie, il quale con la band di New York ha registrato solo tre dischi, ma è stato l’unico loro batterista a cantare delle leading vocals, oltre che a comporre materiale, compresa la hit “Somebody Put Something in My Drink”, tanto che lo stesso Joey Ramone descrisse con enfasi il talento del compagno. Ma di questi quattro sopravvissuti, solo Richie continua a produrre nuovo materiale come solista senza mai dimenticare la band che lo ha reso famoso… continuando a raccontare quel sound, quell’atteggiamento, mettendo in pratica quel ‘vivere per raccontare’, come conferma questo terzo album solista, questo irresistibile “Live To Tell”. La title track offre quell’incedere tipico dei Ramones, anche se la chitarra solista esce dal classico più minimalista. Potente “When The Night”, con un cantato possente, spaziale, avvolgente, capace di manifestare quella malinconia che anche Joey racchiudeva nel suo stile. Mi fa ridere il titolo della furibonda “Who Stole My Wig”, pulsante il mid tempo penetrante di “Old Ways”, vibrano le vertebre e batte forte il cuore con “Find Our Place”. Favolosa “I Sit Alone (Yeah Yeah)”: un crossover tra una ballad ed una punk song, con una chitarra delicata, un pianoforte ed un sublime quanto etereo coro femminile, l’ambientazione perfetta per la voce ribelle di Richie. “Not Afraid” ha una maledetta fretta di essere suonata con vigore, cosa poi intensificata da “Suffocate”. Pura magia con la delicatezza tagliente di “Cry Little Sister”, un brano profondo, con una linea di basso ipnotica e un Richie che si lascia andare ad una malinconia senza fine, esaltando le sue incisive doti vocali. Si, è fin troppo sexy “Other Things”, mentre è deliziosamente festosa “Master Plan”, prima del remix di “The Last Time” (singolo del 2018), in chiusura di disco. Un album che parla di vita vera, vissuta, di vita nel nome del rock: droghe, depressioni, lotte, demoni, morti e resurrezioni, tutto quello che incontriamo in questa corsa pazza verso il nulla che chiamiamo esistenza terrena. Richie Ramone: musicista, rocker, ma anche attore, autore, artista a tutto tondo. Fu quello che -secondo Joey- salvò la band con il suo arrivo: ‘fu la cosa migliore che potesse succedere ai Ramones, ha ripristinato lo spirito’. Ecco, quello spirito è qui, è tutto qui, è tutto dentro “Live To Tell”: c’è il DNA dei Ramones… c’è un sound intramontabile che ormai solo Richie può regalarci, lui, l’ultimo vero Ramone artisticamente attivo!
(Luca Zakk) Voto: 10/10