(Autoproduzione) Brasiliani e al debutto, i Rider vogliono essere più classici del classico… e ci riescono, devo dire, decisamente bene! Il loro “Midnight Line” si colloca certamente nell’ambito della NWOTHM, e le foto promozionali lo dimostrano del resto oltre ogni ragionevole dubbio. “Iron Mask” è di un classico che quasi intenerisce; heavy/speed istintivo, cantato in falsetto da César Caçador, con continui duelli fra le chitarre di Luke e Fernando Martinandes (peccato solo che una di queste, nel mix, sovrasti abbastanza l’altra). Fresca, a tratti frenetica “Power Of Thunder”, che sembra rimandare all’altro estremo del continente (sì, oso affermare che ci odo qualcosa di canadese, alla Skull Fist), mentre “Child Of The Night” alterna parti lente ad altre lanciate in velocità, rivelandosi la canzone più variegata (anche per l’inattesa citazione da “Child In Time” dei Deep Purple). Le scorribande chitarristiche più ispirate le trovate in “Inquisition”, un brano degno degli Hibria (giusto per restare nello stesso stato); “Riders” è una godibile passarella strumentale. “Streets Of Nowhere” ricrea un sound us metal da 1987; si conclude con l’aggressività di “Tyrants Falling”. Un disco genuino e retrò.
(René Urkus) Voto: 7,5/10