(Apollon Records Prog) È una band norvegese di tre elementi che si cimenta nel più puro rock progressivo edificato nello stile e con sonorità anni ’70, solo che i Ring Van Möbius lo fanno da pochi anni e dunque in questo nuovo secolo. “The 3rd Majesty” vede quattro composizioni delle quali la prima “The Seven Movements Of The Third Majesty” è appunto suddivisa in sette movimenti. Sono 22′ nei quali si avverte un’assonanza con soluzioni d’arrangiamento e melodiche alla Emerson Lake & Palmer. Registrando con strumenti anche vintage o comunque ampiamente d’uso nella tradizione rock, come l’organo Hammond, il Fender Rhodes e poi il moog, theremin, i timpani, gong, glockenspiel, oltre a effettistica cara a questa scuola del rock, la band costruisce del prog di grande fattura. Per tanto però è normale conseguenza avere nell’orecchio momenti e situazioni già sentite. Magari anche dalla nostra, italica, tradizione prog rock. “Illuminati”, “Distant Sphere” e “The Möbius Ring” sono le altre tre composizioni dell’album che portano alla fine il minutaggio totale a oltre 47′. Tutti ben suonati e con spunti lodevoli, come per quelli del batterista e percussionista Dag Olav Husås. Thor Erik Helgesen e Håvard Rasmussen, sono voce e tastiere il primo e basso e cori il secondo, entrambi però spaziano su diversi moduli di effetti e sintetizzatori. Questo determina “The 3rd Majesty” come un lavoro fortemente orientato dagli strumenti con tasti bianchi e neri. Ad ogni modo i norvegesi si avvalgono anche di un quartetto di archi. Il tutto registrato con un sedici tracce ed attrezzatura di una volta. Un lavoro ‘artigianale’, che guarda alla tradizione, un po’ imitandola, rispettandola, riportandola in vita e con una volontà lodevole.
(Alberto Vitale) Voto: 8/10