(Nuclear Blast) Il sedicesimo album dei Riot, o se preferite il secondo album dei Riot V, si presenta con un sound molto più europeo del solito: io non ho nulla da obiettare (anzi…), ma qualche fan storico potrebbe trovarsi inizialmente un po’ spaesato. Non abbiate paura, l’essenza è sempre la stessa, anche con la pomposa produzione Nuclear Blast! L’opener “Victory”, grintosa e arrembante, lo dimostra, ma se ancora non siete convinti vi basterà ascoltare l’americanissima linea vocale di “End of the World”. Già da questi due brani possiamo segnalare l’incredibile apporto che offre Frank Gilchriest, ex-batterista dei Virgin Steele. “Messiah” non è altro che una versione riveduta e corretta di “Thundersteel”; eccezionale, invece, il refrain di “Angel’s Thunder, Devil’s Reign”. Epica la titletrack, brano di classe che piazza un altro refrain fragoroso; i nostri sfiorano anche l’hard’n’heavy con “San Antonio”, ottimi poi i due brani che chiudono la scaletta, con l’us metal (finalmente puro o quasi) di “Ready to Shine” e il power terremotante di “Raining Fire”. Non voglio dire che la band sta vivendo una seconda giovinezza, perché tranne occasionali flessioni i Riot sono stati sempre sulla breccia: ma “Armor of Light” ce li consegna certamente in ottima forma!
(René Urkus) Voto: 8/10