(Sentient Ruin Laboratories) Putrido e marcescente death metal, nonché atto catacombale da parte di una band che vede l’unione di elementi provenienti da Void Rot, Suffering Hour e Aberration. “Profanation Of The Adamic Covenant” nasce da sonorità cupe e maledettamente oscure, colme di decadenza e abbandono. I Ritual Ascension sono orridi, morenti, soprattutto a causa di un largo uso dei tempi lenti che inscenano un doom metal però dall’essenza mefitica. “Profanation Of The Adamic Covenant” è la tipica situazione estrema targata Sentient Ruin, dove a prescindere dal genere, ogni cosa è portata appunto ai limiti. Un andare alla deriva e saturare i suoni, le atmosfere, infarcendole di tenebre e di un allucinante clima di devastazione. Questo però è l’unico vero pregio dell’album, perché lo sviluppo dei pezzi appare casuale o al massimo come l’alternanza tra esplosioni violente, fasi marce e doom metal con successivi passaggi cadenzati e di tipo ritualistici. Sono solo cinque pezzi in tutto a comporre l’album, ma i minutaggi sono elevati e così in questo clima monolitico, ruvido, eco di un abisso insondabile, dove ogni composizione appare come l’attesa finale di un qualcosa.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10