(Old Mill Records) Piccola premessa: Roberto Tiranti ha un curriculum artistico lungo come il Nuovo Testamento. Voce dei Labyrinth, Ken Hensley, Stef Burns, Il Rovescio Della Medaglia, New Trolls, bassista, doppiatore e altro ancora. Ora Tiranti si approccia al suo primo lavoro solista: era il momento e lo sarebbe stato anche prima, perché un artista di questo spessore deve trovare sempre spazio, il proprio, anche quando si esibisce con altri. Con le canzoni di “Sapere Aspettare” Tiranti offre una gamma compositiva di tutto rispetto: infatti oltre a cantare ha anche scritto i pezzi, li ha arrangiati e ha suonato alcuni strumenti. Ha posto la totalità delle sue idee in ogni singolo pezzo, per dare un punto di vista ampio su ogni aspetto della sua personalità musicale. “Non È Più Tempo” apre l’album con energia, ma si distingue maggiormente, per il testo, “Non Lo So”, che impone l’estro dell’autore: è una graziosa canzone in cui Tiranti mischia atmosfere elegiache, sorrette da percussioni e un atteggiamento “indù”, come un George Harrison di oggi. Strabiliante il tango “Vado a Male”, canzone che non può essere descritta, salvo per il fatto che la storia cantata è un volteggio di amore e solitudine… due cose che spesso viaggiano insieme. C’è “Crazy” dei Gnaris Barkley, realizzata con Irene Fornaciari: un pezzo sicuramente conosciuto dai più, ma non certo riproponibile da chiunque e ovviamente Tiranti ne esce alla grande. “Percorso Obbligato” chiude l’album e in questo pezzo ruggisce di nuovo la chitarra, il rock morbido si fa sentire e diventa la chiusura a cornice con l’opener “Non È Più” di questo lavoro, nel quale forse il rock trionfa meglio in “Know How To Wait” e “Sinceramente”. Il punto però è che i brani più soffusi, docili, di atmosfera e che amplificano la vocalità di Tiranti sono i migliori, perché dimostrano una fattura eccellente e un’esecuzione ammirevole, sia per la voce sia per gli arrangiamenti. Tiranti con “Sapere Aspettare” va lontano dal Metal e non sarebbe di certo la prima volta che fa questo, ma resta sempre all’interno di un percorso di qualità.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10