(Autoproduzione) Il quarto album dei salernitani Rossometile è una piccola, ma rilucente gemma gotica: dopo numerosi cambi di formazione, la band sembra aver finalmente raggiunto un’ottima stabilità, e “Alchemica” ne è la splendida dimostrazione. Bisogna, in un disco di questa natura, parlare anzitutto dei testi in italiano: che nel 90% dei casi sono belli, poetici e melodici, ottimamente resi nella metrica e nel ritmo, e interpretati con grande passione dalla nuova cantante Marialisa Pergolesi. Il rischio di essere troppo pomposi o aulici, che era in qualche modo aumentato dalle tematiche introspettive (oserei dire, anche in questo caso, ‘gotiche’) spesso trattate dai brani, è risolto con raro equilibrio… e se ogni tanto scappa qualche eccessiva sviolinata stilnovistica, fa comunque parte del gioco (e ci sarà certamente un pubblico più ‘romantico’ del duro metallaro che scrive a poterle godere ed apprezzare). E per l’aspetto musicale? Ottima l’opener “Amore nero”, catchy ma profonda, fondata su una strofa d’impatto e un refrain alla Epica; arditezze vocali perfette in “La Fenice”. Avvolgente il ritornello di “Il Lato oscuro”, ariosa fino ai Sonata Arctica “Pandora”, con un giro di keys che non si dimentica. “Candore” si concede un vago tocco dark wave che non guasta affatto; “Nel Solstizio d’Inverno” è divisa in due parti, una di struggente lirismo, l’altra costruita secondo i perfetti canoni di un crescendo gotico. “Guerriero senza Re” ha un testo che possiamo ritenere di vera poesia; insistito e vincente (non potrebbe essere altrimenti, dato il titolo) il bel refrain di “Ripetizione”. Con il gothic rock decadente di “Tirrenica” si chiude un disco che non solo ha tutto, ma ha anche il grandissimo pregio di essere sui generis. E molto, molto coraggioso.
(René Urkus) Voto: 8,5/10