(autoproduzione) Guardare al percorso dei salernitani Rossometile, significa osservare una parabola discendente sbalorditiva. L’ottavo album che porta il titolo “Gehenna” è probabilmente l’apice creativo dei Rossometile, sia per l’impostazione vocale della stupenda Ilaria Hela Bernardini, quanto per la qualità d’esecuzione espressa dagli altri quattro musicisti che l’affiancano. Nei dodici pezzi si toccano dal punto di vista testuale i concetti di passione e tormento, toccando anche l’universo femminile e in particolare con le figure di Maria Maddalena, “Magdalena”, Frida Kalo, “Pasionaria (Frida)”. L’uso dell’italiano rende immediati i testi, portando ad apprezzare momenti di pathos come ad esempio per “Valhalla”. Dal punto di vista testuale “Gehenna” ha una sua vibrante potenza. I Rossometile sono un’abile sovrapposizione di gothic e symphonic metal con una totale visione melodic nel proprio tessuto metal, il quale è valorizzato da un sapiente uso della chitarra di Rosario Runes Reina che sfodera ottimi assoli e un comparto di riff ritmici incalzanti. In fatto di ritmo le partiture di basso e batteria sono abili anche nelle situazioni meno metal o scenograficamente di atmosfera, come alcuni frammenti di “Sangue e Seduzione” per esempio. Una nota va ascritta a Francesco Tedesco per le registrazioni e a Simone Mularoni che ha fatto da responsabile del mixaggio e masterizzazione: hanno saputo limare al meglio l’anima gotica e romantica dei Rossometile attraverso gli standard metal e valorizzando le idee compositive della band. “Gehenna” infatti è un connubio di poesia, di riff e ritmi cadenzati, massicci, di vette vocali imperiose o dolcissime, di assoli di chitarra cesellati e di qualche influsso di stile anche non metal.
(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10