(autoproduzione) La suddetta band è un esempio di prog metal con cenni power e, soprattutto, symphonic metal. La radice dei riff in certi casi oltre al pescare dal power, assimila anche dall’heavy, da cose dei Rainbow forse, di certo da Yngwie Malmsteen e comunque tutto ciò lo si scrive per identificare la percezione che arriva dalla diteggiatura di Giulio Flavio Stile. Il prog emerge ovunque. Tempi e controtempi, i quali intorno alle frammentazioni del riffing e gli assoli ben lavorati e in progressione, hanno però il difetto di dare un’impressione di disordine oppure di troppa esuberanza. Tuttavia questo potrebbe anche essere anche una scelta di missaggio delle diverse piste, realizzate dai musicisti coinvolti che vivono distanti tra di loro. La voce vede parti canoniche e altre quasi da mezzo soprano di Gina Pitarella che con Stile formano la parte stabile dei Rot Schimmel. Questa band non ‘vola basso’, anzi alza il mento e vuole andare più o meno al di là dell’orizzonte. Settanta minuti di musica e di massicci cambi e di velocità sostenuta forse sono troppi, nonostante Stile e Pitarella espongono un malloppo di cose epiche, potenti, solenni e in certi casi interessanti, come la canzone “Nel Buio Del Silenzio” oppure “Legend”. “Singing With The Moon” basa tutto su chitarra, batteria e voce, realizzato con i mezzi a disposizione, mentre con altri magari avrebbe smussato i tanti spigoli. “Silence” vede Gina Pitarella esprimersi al meglio e con una cornice musicale che decelera e mette del pathos genuino. Da tenere conto che l’ultimo terzo dell’album presenta un modo di fare le melodie più power e con un discreto feeling, nonostante Hidetoshi Nofumo, batterista, e chi gli ha dato tanto spazio nei volumi sia troppo esuberante e tanto da penalizzare anche le chitarre.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10