(Svart Records) I Rotör sono la dimostrazione vivente di come si possa suonare freschi ed avvincenti pur senza inventare nulla di nuovo. La formazione finlandese propone infatti un metal classicissimo, pesantemente ispirato dalla NWOBHM, ma riletto in una chiave più energica ed adrenalinica, vicina allo speed metal e con parti vocali che si avvicinano spesso al punk di fine anni ’70, riportandoci alla rabbia che caratterizzava la scena inglese di quegli anni, quando le melodie e le armonizzazioni di chitarra dell’accoppiata Murray/Stratton si contrapponevano alle vocals abrasive di Paul Di’Anno nell’album d’esordio degli Iron Maiden. La caratteristica che salta subito all’occhio è la passione che trasuda questo disco, quella passione che tanti musicisti navigati inevitabilmente perdono dal momento in cui la musica diventa lavoro. I nostri sembrano infatti divertirsi molto a suonare questi pezzi dall’attitudine folle e irriverente, senza paraocchi tra un genere e l’altro, nonostante non inventino niente di nuovo. Trovo anche azzeccata l’idea di cantare in lingua finlandese, dal suono tutto particolare che ben si adatta alla musica proposta, anche se questo ci impedisce di capire di che cavolo possano parlare i testi. Un album fresco, aggressivo e potente, che guarda al passato senza per questo imbattersi nell’effetto nostalgia.
(Matteo Piotto) Voto: 8/10