(Season Of Mist) I Rotting Christ sono al quattordicesimo album, costruito con melodie immediate e calibrate al meglio. Melodie che aprono a terre lontane, quelle del lembo dell’Europa che guarda già all’Asia e all’intero Mediterraneo. Terre di una storia fatta nei secoli di tradizioni, cultura, filosofia, ma anche di invasioni, guerre. Quella terra un tempo pagana, prima che il Cristianesimo arrivasse con i suoi dannatissimi danni culturali e sociali. “Pro Xristou”, ‘prima di Cristo’ per l’appunto. In questo scenario i Rotting Christ sguazzano, lasciando decantare trame melodiche dal carattere esotico, ancestrale, che parlano direttamente all’ascoltatore. I Rotting Christ, coloro che testimoniano il segno dell’esistenza del male, per citare la loro prima opera, aprono con la title track, solenne, maestosa, pervasa dunque di una storia millenaria e Sakis Tolis che elenca tredici figure: Ade, Xibalba, Titano, Zeus, Shiva, Asmodeo, Ra, Baal, Nyx, Tyr. Figure e luoghi, anche concetti, che permeavano le culture dei popoli prima del Nazareno. Questo elenco è un mantra che spinge verso “The Apostate”, una tellurica, epica e avvolgente canzone. Quei toni così solenni pervasi di melodie supreme, plasmate con cori maestosi, si palesano ovunque nell’album che strutturalmente diventa un ibrido tra symphonic, doom, melodic blackened con passi dirompenti ed altri fluenti. Dieci canzoni più due bonus track presenti nell’edizione deluxe, declamate in inglese, greco e addirittura con briciole di italiano con “La Lettera Del Diavolo”. In essa vi sono infatti tre introduzioni in italiano alle strofe del testo in inglese: «Sono il dio / Sono il salvadore / Sono il pecato / Sono il sangue», «Sono il sacrificio / Sono il tuo corpo / Sono la tentazione / Sono la tua carne e sangue» e «Sono il dio / Sono il salvadore / Sono il sacrificio / Sono il tuo corpo / Sono il tuo corpo». È questa una delle composizioni più ispirate e raccoglie l’essenza della band percepita nei lavori dei suoi ultimi dieci anni. Ogni elemento musicale espresso dai greci è inserito in “Pro Xristou”, diventa così un riassunto della loro arte quanto l’espressione di un valore che pochi possono ancora vantare. I testi, semplici ma ricchi, toccano diverse figure e tradizioni mitiche, pagane, del continente, nonché anche figure storiche come l’ultimo imperatore romano a essere pagano, Flavio Claudio Giuliano. “Pro Xristou” è dunque un poema sonoro che racconta la lotta tra paganesimo e cristianesimo che ha causato sangue, tanto sangue e il sacrificio della libertà. “Saoirse” cioè ‘libertà’ in gaelico e titolo dell’ultima canzone di “Pro Xristou”.
(Alberto Vitale) Voto: 9/10